Olympus OM-D E-M10 Mark III

Introduzione alla Olympus OM-D E-M10 Mark III

La Olympus OM-D E-M10 Mark III si basa sulla tecnologia “Micro Quattro Terzi”, un sistema privo dello spazio per lo specchio del reflex e del pentaprisma. Ne deriva quindi un corpo macchina minuto, compatto e leggero, uno dei maggiori pregi della Olympus OM-D E-M10 Mark III che rientra in quella fetta di mercato “entry level”, una fotocamere mirrorless destinata ai neofiti.

Rispetto al modello precedente, la Mark III non è una rivoluzione hardware ma costituisce un ulteriore step verso il tipo di consumer che proviene dall’esperienza dello smartphone. Ne sono prova la presenza della modalità Advanced Photo che permette la modifica delle immagini direttamente dalla fotocamera e una nutrita collezione di Art Filter, ulteriormente accresciuta rispetto alla Mark II.

A tre anni dal suo lancio, la Olympus OM-D E-M10 Mark III offre un sensore fermo ai 16mp, quando la regola è averne (almeno) 20. Questo è il suo limite maggiore. Detto questo, la Mark III offre un ottimo processore come il True Pic VIII, su cui si basa anche la Mark IV lanciata qualche mese fa dalla Olympus. E poi permette registrazioni video in 4K fino a 30fps e un AutoFocus da 121 punti (invece degli 81 della Mark II). 

Corpo macchina ed ergonomia della Olympus OM-D E-M10 Mark III

Il corpo macchina della Olympus OM-D E-M10 Mark III ha un formato pocket, molto leggero: 122 x 84 x 50 millimetri, per 410 grammi (inclusa la batteria) di peso. Sono 20 grammi in più del modello precedente, dal quale riprende il design sobrio e austero, molto vintage, in cui il nero zigrinato fa da contraltare all’argento (ma c’è anche la versione full black). La Olympus OM-D E-M10 Mark III non è tropicalizzata ma una volta presa in mano, il suo corpo macchina in lega di magnesio offre sensazioni piacevoli di compattezza, superiori a quelle di diverse reflex dello stesso segmento commerciale. Da un punto di visto ergonomico, inoltre, la E-M10 Mark III è stata migliorata nel grip, grazie a un’impugnatura più profonda. Il pulsante dello scatto si raggiunge facilmente con l’indice, così come è comodo da sfiorare con il pollice il selettore in posizione posteriore.

Sul lato destro della parte superiore, c’è la ghiera delle modalità di scatto – più grande rispetto alla Mark II – e quella dell’esposizione con il pulsante di scatto all’interno. A pochi millimetri di distanza, c’è la ghiera dei tempi/diaframma, il tasto Fn2/x2 e quello per la registrazione video. Sempre in alto, lato opposto, c’è la levetta per il flash e il pulsante del menu veloce.

Sul retro della Olympus OM-D E-M10 Mark III si trova Il display LCD, un Touchscreen da 3 pollici (720x480 di risoluzione), ruotabile in ogni direzione tranne verso il basso (opzione aggiunta alla Mark IV). Sul retro troviamo anche il multiselettore (ISO, flash, modo di scatto, punti di messa a fuoco) e, ovviamente, il Mirino Elettronico, un EVF OLED da 2.360.000 punti già presente nella Mark II.

Olympus OM-D E-M10 Mark III: dati tecnici principali

Sensore: 4/3'' Sensore Live MOS da 16.1 Megapixel
Processore: TruePic VIII

ISO Low (auto): 6400 (limite superiore personalizzabile da 200 a 25.600)
ISO Low (manuale): 25600 (impostabile a passi di 1/3 di EV)
Autofocus (n. aree AF): 121
Modalità video: 4K (3840 x 2160p) 30/25/24 FPS
WiFi: Sì
USB: micro-USB (2.0)
Display: LCD touchscreen 3.0″, 1040K punti
Memoria: SD, SDHC, SDXC
Batteria: Li-Ion (circa 330 immagini, 50% con Live View)
Peso: 410 g (batteria inclusa)
Dimensioni: 122 x 84 x 50 mm

Prestazioni e qualità delle immagini della Olympus OM-D E-M10 Mark III

Per la Olympus OM-D E-M10 Mark III i punti AF, rilevamento di contrasto, sono passati da 81 del modello precedente a 121. Nella modalità AutoFocus il sistema reagisce molto bene, scattando con precisione, anche quando c’è scarsa illuminazione (se non si usa molto zoom). Il problema dell’AF – da molte recensioni indicato come il maggiore difetto della E-M10 Mark III – si palesa quando si vuole tracciare un soggetto in movimento. Anche se la griglia dei punti copre gran parte dell'inquadratura, infatti, il rilevamento di contrasto va in affanno quando si tratta di mantenere il fuoco su soggetti anche non velocissimi.

La raffica da 8,6fps è supportata da un buffer piuttosto sveglio, ed è più veloce di alcune macchine della concorrenza coma la Nikon D5600 (5fps) o la Canon EOS 800D. Detto questo… la raffica è strettamente connessa all’AF dei soggetti in movimento, per cui non ci si può attendere prestazioni oltre la sufficienza.

Nonostante il formato “Micro 4/3”, con un sensore piuttosto limitato, la Olympus OM-D E-M10 Mark III è in grado di fornire immagini stampabili anche in formato A3, senza grosse perdite di dettagli. A ISO 400 le immagini su Jpeg sono molto ben definite, i dettagli notevoli benché si scorga un leggero rumore digitale sulle parti più luminose. Fino a ISO 6400 il digital noise non è invasivo, ma oltre questa impostazione in alcune parti delle immagini, stiamo parlando dei file jpeg, il colore sembra poco naturale, come fosse distribuito con delle piccole pennellate. In altre parole, a ISO 12.800 e 25.600 gli scatti sono buoni, se si rimane nell’utilizzo per il web.

La durata della batteria, con i suoi circa 300 scatti, colloca la Olympus OM-D E-M10 Mark III in piena media tra le entry level mirrorless, poco sotto la Fuji X-T20. Ovviamente, con i suoi oltre 800 scatti, la Nikon D5600 offre un altro tipo di autonomia. Ma stiamo parlando di un modello reflex.

Olympus OM-D E-M10 Mark III vs Fujifilm X-T20

Il prezzo prima di tutto: su Amazon la Olympus OM-D E-M10 Mark III (con obiettivo EZ M.Zuiko 14-42mm) ha un prezzo di 515 euro, mentre il kit con due ottiche (14-42 e 40-150mm) è acquistabile a 685 euro. La Fujifilm X-T20, con Obiettivo XC 16-50mm, costa 940 euro (oppure 790 euro con obiettivo XC 18-55): una differenza di prezzo notevole, nonostante entrambe le fotocamere siano delle entry level.

È un divario giustificato? Ovviamente a fare la grande differenza è il sensore da 24mp della X-T20, che si vede soprattutto in caso di stampe a grandi formati. Le altre differenze riguardano l’AutoFocus e la raffica: la Fuji X-T20 può vantare 325 punti AF (invece di 121 della Mark III) e una raffica di 14fps (in luogo di 8.6). Le differenze tecniche tra le due fotocamere ci sono e non sono secondarie, anche se un divario di 300 euro tra i due modelli può sembrare esagerato.

Alla luce di queste considerazioni… per quale motivo acquistare la Olympus OM-D E-M10 Mark III? Ovviamente i pregi non mancano: il design elegante e un corpo macchina robusto sono superiori a quelli delle reflex concorrenti della stessa fascia di prezzo. E poi la Mark III ha il raro pregio di mettere d’accordo un po’ tutti: il principiante la troverà semplice, il fotografo con più esperienza non rimarrà deluso dalle sue funzionalità più avanzate. Infine, la versatilità: non è certo il massimo per la fotografia sportiva, visti i suoi problemi con la tracciabilità dei soggetti in movimento, ma se cercate un’ottima camera per viaggiare, la Mark III non vi deluderà, offrendo il formato pocket e una buona qualità fotografica (senza dimenticare un prezzo, col passare del tempo, sempre più interessante).